Dopo un ciclo di cinque anni di crescita consecutiva a doppia cifra, nonostante la contingenza imposta dal Covid-19 il comparto nautico è riuscito a mantenersi so- stanzialmente stabile, pur con tutte le complessità e le incertezze determinate dalla pandemia.
Le attività diportistiche sono uscite premiate dalle necessità di distanziamento sociale e la nautica vive in questi tempi un periodo di forte interesse e attrattiva. Tutti i principali indicatori portano a guardare all’industria nautica con ottimismo: infatti i primi numeri del 2021, ancora in elaborazione, indicano infatti una possibile crescita del fatturato globale di settore verso la soglia dei 6 miliardi di euro, simile ai livelli massimi raggiunti nel biennio 2007/2008. Il contributo del settore della nautica al PIL nazionale nel 2020 è stato di 4 miliardi di euro. Il contributo in rapporto al PIL nel 2020 è aumentato passando dal 2,22‰ del 2019 al 2,37‰, a testimonianza di una maggiore tenuta del settore rispetto all’economia nazionale.
La stima di crescita del fatturato globale dell’industria italiana della nautica indica per l’anno solare 2021 un valore di +23,8%, con un range di variazione del ±5% che determina un fatturato complessivo compreso fra 5,5 e 6,0 miliardi di euro. Appaiono determinanti vari fattori, fra cui la crescita molto significativa dell’export della cantieristica, che nel periodo 3° trimestre 2020 – 2° trimestre 2021 ha raggiunto il massimo valore storico di 3 miliardi di euro, i portafogli ordini dei cantieri italiani di superyacht, che per molti operatori coprono il prossimo triennio, e l’ottima performance del comparto della componentistica e dell’accessoristica nautica.
Gli addetti complessivi, cioè i dipendenti più gli addetti equivalenti, sono saliti a oltre 24.000 (dai 23.500 del 2019) rafforzando ulteriormente il trend occupazionale positivo (+2,4% rispetto al precedente anno) che ha caratterizzato trasversalmente tutti i comparti del settore con la sola eccezione del refitting, riparazione e rimessaggio. Più della metà degli addetti del settore, 12.900 addetti (in crescita del +5,7%), è impiegato nella costruzione di nuove unità; i rimanenti, 6.900 sono impiegati nel comparto della componentistica e accessoristica (+0,4%); 3.400 sono impiegati nel settore refitting, riparazione e rimessaggio (-4,7%); 800 nel comparto dei motori (+1,3%).
L’internazionalizzazione del settore è evidenziata dalla quota del 76,1% della produzione nazionale destinata all’export, per un ammontare pari a 3 miliardi di euro, ed è risultata in diminuzione del -1,16% rispetto al 2019; la produzione nazionale indirizzata sul mercato italiano (pari al 23,9%) è stata invece di 930 milioni di euro, in diminuzione del -4,2%. L’Italia è il primo paese al mondo per produzione di superyacht (superiori a 24 metri) con 15.000 metri commissionati, pari a 407 yacht. La seconda è l’Olanda con 4.500 metri e 74 yacht, terza è la Turchia con 3.500 metri e 76 yacht.
Tra i paesi europei l’Italia è al primo posto per valore della produzione complessiva di nautica da diporto con il 23,6%, seguita da Germania con il 18,9% e dalla Francia con il 13,1%.
È anche prima per valore aggiunto, rappresentando il 20%, seguita dalla Francia con il 18,7% e dalla Gran Bretagna con il 16,1% È sempre prima per valore dell’export con il 23,6%, seguita da Germania con il 18,9% e dalla Francia con il 13,7%. Il comparto dei componenti e degli accessori nautici, costituito prevalentemente da imprese di dimensioni medio-piccole, riveste un ruolo fondamentale nell’ambito dell’industria nautica essendo caratterizzato da un alto livello qualitativo, tecnologico e, laddove è richiesto, anche estetico.
Il concetto stesso di componente nautico implica notevoli difficoltà di definizione: il problema risiede nella difficile identificazione di quali accessori possano essere ritenuti essenziali e quali, pur non esclusivamente legati al mondo della nautica, possano comunque entrare nel novero di questa categoria merceologica per un corretto computo dei volumi di produzione e di
fatturato.
Il comparto è composto da due macro settori: quello della componentistica, rappresentato dalle parti integranti ed essenziali senza le quali la costruzione dell’imbarcazione non sarebbe possibile, e quello dell’accessoristica, non necessariamente essenziali, ma comunque parte dell’allestimento dell’unità.
La produzione nazionale di componenti e accessori ha un valore di 860 milioni, mentre l’import di componenti e accessori destinato alla costruzione nazionale (costituito prevalentemente da motori) è pari a 340 milioni. Il totale del comparto componenti e accessori rappresenta un valore di 1,2 miliardi. * All’interno di questo quadro generale la Toscana rappresenta un’eccellenza da primato, con un focus specifico e specialistico incentrato sul segmento dei superyacht a cui si dedicano 3.000 imprese, tra cantieri, fabbricanti di componenti e accessori e ditte di allestimento inserite nella filiera della subfornitura e dell’allestimento.
All’interno della Toscana il distretto di Viareggio conta 1.300 imprese, sempre tra cantieri, fabbricanti di componenti e accessori e ditte di allestimento inserite nella filiera della subfornitura e dell’allestimento. L’insieme delle aziende toscane dedicate allo yachting ha prodotto nel 2020 un fatturato di 2 miliardi di euro, pari al 50% del fatturato nazionale del settore. **
* Fonte: La Nautica in Cifre, lanauticaincifre.it, a cura di Fondazione Edison, fondazioneedison.it, e Confindustria Nautica con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Tutte le cifre arrotondate al valore superiore o inferiore a 5.
** Fonte: Navigo Toscana, Viareggio
SEATEC
Press Office
Roberto Franzoni
Cell. +39 348 5405758
Seguiteci su: Facebook LinkdeIn Twitter